– 3 Milioni di Italiani sono andati incontro, nell’ultimo anno, a sintomi depressivi
– L’81% dei lavoratori italiani dichiara di essere affetto da livelli elevati di stress, con conseguenze su salute fisica e mentale.
– 2 persone su 3 in Italia sono andate dallo psicologo per problematiche legate all’ansia (nell’ultimo mese, questo numero sembra salito al 79%).
– Circa 1 italiano su 10 soffre di patologie respiratorie croniche.
– Il restante 90%, non sa affatto come si faccia a respirare.
Eppure, sia tu che io, dobbiamo respirare per vivere.
Ti do il benvenuto nella più grande apocalisse zombie che sia mai esistita sulla faccia della terra.
Bel modo di iniziare la Breath Week, eh?
Eppure era necessario.
D’altronde, come affermano le neuroscienze, ricordiamo meglio ciò che ci fa paura, o che ci suscita un’emozione.
Pensaci… uno dei motivi per cui decidiamo di fare qualcosa per la nostra salute, è la paura.
La paura di quando ci siamo ammalati, e non vogliamo stare male per troppo tempo, o non vogliamo morire.
Ecco allora che agiamo.
Eppure, non tutti sanno (anzi, quasi nessuno) che il nostro respiro è una componente estremamente importante per la nostra salute.
Alcune ricerche affermano come il non saper respirare in maniera efficace sia alla base dell’aumento del nostro rischio di morte per cause di ogni tipo.
Questo per due motivi:
1) Respiriamo ogni singolo istante della nostra vita, ma senza prestargli attenzione
2) Il respiro è la funzione che più di tutte è in grado di influenzare il nostro sistema nervoso centrale
Eppure…. Non ce ne preoccupiamo del nostro respiro.
Lo ammetto, sto usando parole davvero forti, ma è necessario.
È necessario che tu capisca la situazione in cui ti ritrovi.
Non troppi anni fa abbiamo affrontato una enorme pandemia, di cui se ne sono dette di tutti i colori, e per cui sono morte migliaia di persone.
Ma fatichiamo a renderci conto che siamo nel bel mezzo di un’altra situazione molto simile.
Certo, non causata da un virus, ma con degli effetti probabilmente peggiori.
Il gesto che compiamo ogni singolo istante della nostra vita, è responsabile di migliaia di vittime ogni giorno.
D’altronde, come conferma la Gazzetta dell’Università di Harvard, il non saper respirare correttamente è associato a numerose condizioni patologiche, e perfino mortali:
Malattie cardiovascolari
Diabete
Disturbi mentali
Ridotta funzione immunitaria
Malattie respiratorie
Incidenti stradali
Suicidi
Oltre che numerose condizioni sintomatologiche che limitano e rovinano la nostra qualità di vita:
• Disturbi digestivi
• Costante Ansia e Stress (anche senza motivo)
• Respiro corto e tachicardia continua
• Tensioni muscolari e dolore
• Mal di testa, confusione mentale
Ma sai dove sta il problema?
Non ce ne accorgiamo di tutto questo.
Non ci accorgiamo degli effetti deleteri del nostro respiro.
Perché questi effetti non sono immediati. Sono quasi invisibili. E quindi non agiamo.
Ecco perché con questa Breath Week, il mio obiettivo è quello di:
• Aiutarti a portare consapevolezza sul tuo respiro
• Conoscerlo meglio per poterlo sfruttare a tuo vantaggio contro Ansia, Stress, e Tensioni muscolari.
• E farti arrivare nel migliore dei modi alla Masterclass che terrò Mercoledì 29 Ottobre alle ore 20.30.
In queste 6 lezioni di introduzione al respiro, che riceverai per i prossimo giorni, capiremo:
• Quali sono i principi e i meccanismi alla base di questa funzione fisiologica importantissima.
• Le basi del respiro, che ci sarebbero dovute essere insegnate a scuola. Ma così non è stato.
• Come possiamo sfruttare il respiro per calmare mente e corpo, e mettere a tacere quei fastidiosi sintomi (di cui parleremo)
Durante le lezioni di questa Breath Week vedremo le fantastiche cose che accadono quando respiriamo bene, e quelle un po’ più brutte che accadono se respiriamo male.
Ti consegnerò alcune strategie per migliorare fin da subito l’efficienza del tuo respiro.
E ti assicuro che al termine delle lezioni, se non vorrai fare un ulteriore passo, avrai già il necessario per dare una svolta al tuo respiro.
Attenzione però. Tu dovrai farmi una sola promessa.
Dovrai leggere ogni email, dall’inizio alla fine, senza distrarti e tutto d’un fiato (farò del mio meglio per aiutarti!).
Mettiti un evento in calendario e prendi un appuntamento con te stesso alle 10:00 di ogni mattina, da oggi fino al 28 Ottobre.
Inoltre, dovrai promettermi di portare a termine le piccole sfide che ti darò durante questa settimana.
Eh si… ci saranno anche delle piccole sfide.
Dei veri e propri compitini da fare a casa, che avranno a che fare con le tue abitudini.
Ci sei? Bene, è arrivato il momento di dare “una svolta per tutte” al tuo respiro.
Ci sentiamo domani, per iniziare a conoscere meglio il nostro respiro.
Alla salute,
Respira.
Rob 🙂
P.s. per evitare che queste mail possano per sbaglio finire in spam, rispondimi a questa mail in modo che il sistema capisca che sono di tuo interesse.
P.p.s. iscriviti anche al mio gruppo Telegram, perché pubblicherò qualche integrazione a questa Breath Week e ti darò altri aggiornamenti utili. Iscriviti cliccando qui.
Durante queste mail della Breath Week, in preparazione alla Masterclass di Mercoledì 29 Ottobre, dovrò mantenere la promessa fatta ieri…
Ti ho detto infatti che ti avrei dato delle sfide pratiche.
E che avremo conosciuto meglio il nostro respiro…
E di come esso è in grado di influenzare enormemente la nostra qualità di vita.
Prima però…
Lascia che ti racconti la mia storia.
È qualcosa di molto personale.
L’ho raccontata poche volte pubblicamente.
Ma sono convinto che potrebbe esserti estremamente utile, come lo è stata per me.
È stata una delle lezioni più importanti che ho appreso nella mia vita.
Mi piacerebbe che tu la leggessi con attenzione.
Vedi, devi sapere che qualche anno fa ormai, mi sono ossessionato con il concetto di sviluppo del proprio potenziale.
Il mio percorso di crescita come Essere Umano, è partito proprio da qui.
Dalla ricerca spasmodica del mio vero potenziale.
Se mi segui da un po’ saprai anche che non ho mai amato la fuffa.
Per intenderci, sono sempre stato alla larga dal…
“se vuoi puoi”
“credici e si avvererà”
“attrai ciò che sei”
…e tutte queste americanate belle e buone per farti sognare, ma puntualmente fallire.
Ho sempre visto la mia crescita come l’applicazione di un metodo scientifico.
Un metodo che prevede alla base della piramide l’egoismo.
Si, il sano egoismo.
Per intenderci, il sano egoismo è quello che ti dice l’hostess ogni volta che sali in aereo.
“Prima di mettere la mascherina dell’ossigeno al tuo bambino, indossala prima tu”.
Credo che questa metafora si applichi estremamente bene alla nostra vita.
Più siamo egoisti nei confronti della nostra crescita, più saremo in grado di aiutare meglio gli altri.
Ecco…
Il mio sano egoismo è sempre partito dalla cura maniacale del mio benessere.
Ho sempre odiato coach e maestri di crescita personale, che parlano di tante belle tecniche di produttività, ma poi…
– dormono 4 ore a notte
– hanno la panzetta da pizza e birra
– non sono in grado di fare un piegamento sulle braccia.
Scusami, ma che crescita stai portando al tuo corpo?
Il denaro?
La fama?
Questo è il motivo per cui ho sempre voluto dare in prima persona l’esempio di ciò che divulgo.
Finché… non ho tirato troppo la corda.
Tutto questo processo mi aveva portato ad essere estremamente performante.
Più di molti “coach di crescita personale”.
La cura del mio benessere mi aveva portato ad essere dannatamente produttivo nelle mie giornate.
Tanto che in pochi mesi ho creato da solo ciò che alcune aziende fanno con un team intero.
La tipica domanda di chi mi incontrava negli eventi di formazione era questa:
“Ma che team hai dietro?”
Questo mi rendeva estremamente orgoglioso.
Se non fosse che, a mia insaputa, la corda si stava per spezzare.
Ricordo benissimo quel momento:
Stavo per iniziare un viaggio on the road in Sardegna con la mia compagna…
Quando all’improvviso una forte scossa mi prese alla testa.
Non gli diedi troppo peso.
“Probabilmente sarà il freddo” mi raccontai tra me e me.
Ma sapevo benissimo che no lo era.
Quelle scosse mi accompagnarono per circa una settimana, finché decisi di fermarmi e respirare.
Dai, non prendiamoci in giro.
Sapevo benissimo che quelle forti scosse erano un chiaro segnale di un Sistema Nervoso andato in tilt.
In termini tecnici ero andato in contro ad una “sindrome da burnout transitoria”.
Una condizione in cui il troppo stress accumulato non riesce più ad essere gestito dal sistema nervoso, che quindi cerca in qualunque modo di avvisarti.
La mia iper-ottimizzazione mi aveva portato ad inserire il pilota automatico, e procedere spedito senza mai fermarmi come se fossi in un campionato di Formula 1.
Così, la corda si era spezzata.
O meglio, era rimasto attaccato solo un piccolo filetto.
Quel filetto che mi ha dato l’ultima speranza per rialzarmi.
In quel filetto c’era scritto:
Fermati, respira.
Lo feci.
Mi fermai, e cominciai a riprendere il controllo del mio respiro.
Fino da volare dall’altra parte del mondo.
In Indonesia, Bali.
Per capirci qualcosa di più.
E proprio lì, feci una scoperta misteriosa sul respiro…
Che oggi ha già aiutato centinaia di miei pazienti a liberarsi da stress, ansia, e tensioni muscolari.
Te la racconterò domani.
Metti un reminder alle ore 10:00.
Alla salute,
Respira.
Rob 🙂
22 Aprile 2022
Sanur, Bali. Indonesia.
Mi trovo in riva all’oceano con Jody, uno psicologo conosciuto per caso sull’isola di Nusa Lembongan.
Stiamo facendo Breath Work (esercizi di respirazione)

Ieri ci siamo lasciati con me che venivo colpito da una forte fitta alla testa…
E che mi trasferivo dall’altra parte del mondo, dove avrei scoperto un’importante verità.
Ma prima di raccontarti come prosegue la storia, e come il respiro mi abbia letteralmente salvato la vita, voglio farti un piccolo recap…
In queste prime due lezioni della Breath Week, abbiamo visto:
Il non saper respirare correttamente, nel lungo termine, è associato a numerosi sintomi e condizioni patologiche.
Il respiro rappresenta la porta di accesso al nostro sistema nervoso centrale.
Se siamo in grado di controllarlo, siamo anche in grado di cambiare le nostre risposte fisiologiche
E in alcuni casi, lascia che te lo dica…
Il respiro può letteralmente salvarti la vita.
Come ha fatto con me.
Ieri ti ho raccontato che la mia ricerca spasmodica della produttività, mi aveva portato a perdere di vista la mia salute…
Il mio respiro.
Dopo il periodo del Covid, mi ero talmente tanto immerso in ciò che stavo creando, che avevo perso di vista alcuni importanti segnali del mio corpo.
Da tempo avevo iniziato ad accusare:.
Forti mal di testa (spesso duravano pi di un giorno)
Aumento delle tensioni cervicali
Un po’ di gonfiore intestinale (che in alcuni casi dava luogo anche ad un fastidioso reflusso)
Sonno meno qualitativo (mi alzavo stanco e poco riposato)
E ogni tanto avevo anche iniziato a sperimentare qualche accenno d’ansia (senza un reale apaprente motivo)
Finché un pomeriggio, tutti questi sintomi a cui stavo facendo poca attenzione, non culminarono in qualcosa di decisamente più grave.
Tutto d’un tratto, una forte fitta mi colpì alla tempia destra.
Non avevo mai provato una sensazione simile.
Mi accasciai a terra.
Più per paura di cadere, che per reale necessità fisica.
In quel momento mi tornò in mente solo una persona: mio padre.
Proprio lui, circa 4 anni prima, stava sperimentando quelle stesse fitte nella stanza d’albergo, mentre io ero ricoverato in ospedale.
Per qualche giorno, ho provato a raccontarmela…
Pensavo fosse solo un caso, magari un colpo di freddo.
Per un momento ho anche pensato potesse essere solo una “sfiga genetica”…
D’altronde… erano successe anche a mio padre.
Ma nulla di tutto questo era vero.
Semplicemente, come mio padre, avevo tirato troppo la corda.
E si era spezzata.
Paradossale no?
L’ottimizzazione spasmodica del mio benessere, mi aveva portato ad accusare sintomi invalidanti per la mia salute.
Fu proprio in quel momento che decisi di fare le valigie, e partire alla volta dell’Indonesia.
Era l’Aprile del 2022.
Decisi di volare dall’altra parte del mondo per capirne di più su qualcosa che in quel momento mi aveva letteralmente salvato la vita:
Il mio respiro.
Dopo l’episodio della forte scossa alla tempia destra infatti, mi ero ripromesso di fermarmi, e respirare.
Iniziai a lavorare in maniera importante sul mio respiro.
Avevo compreso che quella poteva essere davvero la migliore arma in mio possesso per riportare in equilibrio il mio Sistema Nervoso.
E così fu.
Le settimane dedicate al lavoro sul mio respiro mi servirono di grande lezione.
E mi insegnarono anche una cosa estremamente importante:
Esiste una relazione molto stretta tra corpo, mente e respiro.
Infatti, quando il respiro si fa corto, e il Sistema Nervoso va in tilt, questi sintomi tendono a somatizzarsi a livello fisico.
In altre parole, passano da un problema nervoso, ad un problema fisico.
Ecco perché da allora, pratico quotidianamente sessioni di “Respirazione Posturale”
(un termine poco scientifico, ma che esprime bene l’idea).
Si tratta di associare il lavoro del respiro, con uno stimolo attivo sui nostri muscoli.
È dannatamente efficace per rilassare il corpo, ma soprattutto la mente.
Qui, ti ho voluto lasciare una dimostrazione pratica.
(Clicca sull’immagine per praticare con me la breve sessione di Respirazione Posturale).
Insomma, il respiro può essere davvero potente…
Se sappiamo come utilizzarlo.
E sono numerosi i sintomi di una cattiva respirazione.
Talmente tanti che, spesso, nemmeno ci facciamo caso possano avere una correlazione diretta.
Nella mail di domani te ne parlerò meglio.
Vedremo quali sono i principali sintomi di un Diaframma “bloccato”, e come il respiro può aiutarci a risolverli.
A domani, solita ora.
Alla salute,
Respira 🫁
Rob 🙂
Ieri ti ho infatti detto che oggi ti avrei mostrato tutti i sintomi, spesso nascosti, di una respirazione poco efficace.
D’altronde, quando il respiro si fa corto e superficiale, insorgono tutta una serie di sintomi spesso invalidanti (come in parte abbiamo già visto).
Questo è quello di cui ho parlato questo weekend davanti a centinaia di persone, al Teatro Verdi di Cesena.

Guarda questa slide.
Questa è stata una delle slide centrali del mio speech.
Ho raccontato come, troppo spesso, crediamo che il dolore sia solo un campanello d’allarme…
Un campanello d’allarme che (in teoria) si accende quando c’è un incendio.
Ho un danno, sento dolore.
Come se fosse un segnale “meccanico”, qualcosa che arriva da un muscolo, da un’articolazione, da una lesione.
La verità è che è molto più complesso di così.
A volte, quel campanello, si accende quando c’è solo del fumo.
A volte, si accende troppo tardi.
Altre volte, non si accende affatto.
Ti è mai capitato, ad esempio, di provare dolore anche in assenza di apparenti infortuni o lesioni?
Questo succede all’ordine del giorno.
Perché il dolore è un’esperienza complessa, che nasce dall’interazione tra il corpo, la mente e il contesto in cui viviamo.
La scienza oggi ci dice che oltre il 60% dei dolori persistenti non ha una causa organica chiara.
Si tratta dei cosiddetti MUS: “Medically Unexplained Symptoms”…
Ovvero, sintomi senza una spiegazione medica definita:
• tensioni muscolari (specialmente collo, spalle e bassa schiena)
• mal di testa
• stanchezza cronica (specialmente al mattino)
• vertigini, tachicardia, sbandamenti
• disturbi digestivi
• disturbi del sonno
Sintomi reali, ma che spesso nascono da schemi di tensione e attivazione del sistema nervoso.
In parole semplici: il corpo parla quando la mente non trova voce.
E sai qual è una delle chiavi più potenti per modulare questi sintomi?
👉 Il respiro.
Respirare in modo corretto significa letteralmente rimodulare la risposta del sistema nervoso.
Ma per capire meglio perché questo accade, dobbiamo necessariamente fare un passo indietro, e introdurre il nostro principale muscolo respiratorio:
Il Diaframma.
Il Diaframma è un muscolo vitale per l’essere umano, per due motivi:
Senza di esso non saremo in vita (perché non potremmo respirare)
È il muscolo che presenta più connessioni dirette con il Sistema Nervoso Centrale
Queste due caratteristiche, unite alla sua conformazione e posizione anatomica, lo rendono un muscolo estremamente interessante e importante da conoscere.
Certo…
Non ci interessa più di tanto conoscerne la sua anatomia.
Ma ciò che è estremamente importante conoscere, è la sua relazione con altri organi, apparati, e funzioni del corpo.
Ecco perché, per facilitarti le cose, ho voluto preparare una lezione animata inedita, dedicata solo a te e a tutti gli iscritti alla Masterclass di Mercoledì 29 Ottobre.
Eccola qui:
(Clicca sulla foto per far partire la lezione, oppure clicca qui).
Si tratta di una breve lezione, in cui con l’aiuto delle animazioni reali del corpo umano, vediamo:
Dove si trova il Diaframma
Perché è un muscolo importante da conoscere
Quali sono le sue relazione con gli altri sistemi del corpo
Quali sono i principali sintomi di un Diaframma “bloccato”
Mi raccomando, guardala…
Sarà importante per arrivare alla Masterclass di Mercoledì con molta più consapevolezza.
Alla salute,
Respira.
Rob 🙂